40 mezzi e 120 persone tra tecnici, attori, artisti e operai vagano per Roma alla ricerca di una piazza dove installare la tenda del Circo degli Orrori con lo spettacolo Infierno. Intanto i giorni passano, salta la programmazione e le pubblicità sui cartelloni e sui bus non rispondono più al vero. Per il Flaminio e Tor di Quinto hanno ricevuto un niet. Ora pare che si stiano trasferendo alle Capannelle.
Lunga storia questa del Circo degli Orrori. Inizia con un equivoco che trae in inganno i romani in quanto tutto lascia pensare che si tratti della talentuosa compagnia spagnola del Circo de los Horrores che dopo il clamoroso successo dello spettacolo precedente aveva deciso di tornare a Roma. E invece no, è un’altra compagnia anche se le “somiglianze” con quella spagnola e con il loro spettacolo non sono poche tanto da far scattare reazioni legali da parte degli ispanici.
Al di là dell’originalità o meno dello spettacolo, il Circo degli Orrori annunciava l’inizio dello spettacolo per i primi di marzo a ridosso della curva sud dello stadio Flaminio ma pochi giorni prima l’ok ad occupare il suo pubblico veniva annullato. Pare che il tendone fosse troppo grande e alto rispetto alle alberature presenti. Altri dicono che siano state le forti pressioni degli ambulanti del mercato del martedì, che sarebbero stati sfrattati per un mese intero dalla loro storica location.
Il Circo degli Orrori, con i suo 40 mezzi e 120 addetti, mercoledì 14 marzo si trasferisce allora in viale Tor di Quinto, nella grande area dove c’è il Palaeventi e dove fino al 23 febbraio c’era il Circo Medrano.
E i circensi iniziano a montare il tendone quando piomba la Polizia Locale del XV Gruppo che blocca i lavori accusandoli di occupazione abusiva di suolo pubblico.
Si arriva così al pomeriggio di giovedì 15 quando con frenetiche telefonate fra Comune, Gabinetto del Sindaco e XV Municipio si tenta di salvare il lavoro delle maestranze impegnate pur chiedendo agli organizzatori precise tutele sul corretto utilizzo del terreno. E loro si dicono pronti, se arriva l’ok, a dare il via allo spettacolo fin dalla stessa sera.
Ma così non è, l’ok non arriva. Su quell’area c’è l’inchiesta della magistratura nessuna nuova installazione può avvenire.
Efisio Martis, il tour manager, dirama alla stampa un comunicato nel quale dichiara: “alla fine la prima nazionale di Infierno è saltata per cavilli burocratici. Gli organizzatori hanno dovuto annullare la prima serata dopo che il Comune aveva fatto verifiche sull’area individuata di viale Tor di Quinto, che è risultata sotto sequestro dalla Magistratura.”
“Il Municipio XV - continua il comunicato - nella figura del presidente Daniele Torquati e di tutti i tecnici hanno fatto salti mortali per poterci aiutare ad individuare una soluzione ma fino a questo momento non è stato possibile trovarla. Anche i funzionari del gabinetto del Sindaco per tutta la mattina hanno esaminato tutte le possibilità per una rapida soluzione all’installazione della nostra struttura, ma purtroppo non è scaturita.Appena possibile daremo informazione sulle nuove date e sulle modalità per cambiare i biglietti già acquistati.”
Ma viale Tor di Quinto resta tabù e così, per la terza volta, si rimettono in moto i motori dei 40 mezzi per una nuova destinazione.